venerdì 15 novembre 2013

SHIVER di Maggie Stiefvater

Ho trovato questo libro tra gli scaffali di una libreria e mi sono lasciata tentare. Volevo qualcosa da leggere e soprattutto una storia fantastica. Avevo letto il titolo in giro per la rete, ma l'idea della storia di un lupo non mi attirava. Il prezzo era buono e mi sono lasciata tentare. Digressione dai vampiri e dagli angeli caduti.

 La storia parte in maniera particolare, molto nera, malgrado l'abbondanza di neve che crea questo paesaggio lunare. Grace divorata dai lupi...Grace ancora bambina
E' questo il punto di partenza, la creazione di un legame particolare tra il lupo dagli occhi gialli e la ragazza che vive ai margini del bosco.Particolare è questo continuo passaggio da un punto di vista ad un altro scandito dai gradi centigradi.

 E' una storia cupa, ricca di un'intensità assolutamente particolare ed unica che sembra lacerarti, afferrarti il cuore in una mano e tenerlo stretto per fartelo sanguinare....Eppure resti sospesa ed incatenata alle vicende. 
 Non è la solita storia, pur presentandosi come tale. Siamo nel mondo urban fantasy, ma allo stesso tempo oltre. La storia del lupo è la storia di una natura divisa, in bilico tra una propia umanità e un richiamo selvaggio che viene dai boschi.Grace è una creatura in parte solitaria, indipendente, oscura.
L'attrazione per il bosco, quel richiamo incantato per i lupi, che sente sempre più forte dopo la misteriosa aggressione quando era una bambina, contrasta con il suo mondo quotidiano, le tre amiche diverse, che sognano di lanciarsi nel mondo:
- Da un lato Rachel, vivace, solare "la colla" che le tiene unite;
- dall'altro alto Olivia, oscura almeno quanto lei, distaccata dal mondo, come separata dalla lente della sua macchina fotografica.
Grace sente che il loro è un legame che la vita sta rendendo più fragile.
Rachel si è già allontanata da quando ha cominciato a pensare ai ragazzi ed Olivia sembra sempre più distante da lei.
Vedo Grace come intrappolata in una di quelle palle di neve, completamente isolata dal mondo.
Il suo legame con la natura selvaggia è paradossalmente l'unico legame con il mondo reale.


 L'ossessione, di cui avevo letto in giro come il motore chiave della storia, è quello di Grace per i lupi, qualcosa che viene descritto in maniera sottile ed intelligente nella trama.
Lo sguardo di Grace sempre perso verso il limite del bosco alle spalle della sua casa, quell'attrazione che la induce a cercare, tra le foto di Olivia, proprio quelle che ritraggono l'avanzare del branco e soprattutto quello strano lupo dagli occhi gialli. Intanto dilaga la paura nella cittadina del Minnesota.
Siamo a settembre, mese in cui l'estate ormai sembra essere scivolata via, ma l'inverno non è ancora entratro prepotente nelle loro vite.
Grace sa che con l'inverno arriveranno più lupi e quasi attende l'appuntamento.
Ma nel frattempo, Jack, un ragazzo della loro scuola viene ucciso dal branco.
Il corpo portato in obitorio misteriosamente sparisce.
Tutti vorrebbero dare la caccia ai lupi e Grace sente che il "suo lupo" corre un grave pericolo.


Un'altra cosa che mi ha colpito di questa storia è la totale assenza delle figure dei genitori.
La famiglia di Grace Brisbane brilla per la sua assenza.
Già avevo notato questo particolare in HUSH HUSH dove il padre di Nora è stato ucciso e la madre trascorre parecchio tempo fuori e la ragazza vive praticamente da sola.
Anche in TWILIGHT la famiglia è ridotta ed il nucleo si riduce ad un solo genitore. Anche se Charlie è sicuramente un genitore affettuoso, ma Bella si comporta come una donna adulta.
Grace vive con entrambi i genitori, che sembrano anche volersi bene tra di loro, ma lei è una presenza quasi non importante nella loro vita.
La madre è un'artista, troppo presa dal suo mondo fantastico ed irrazionale che dalla figlia.
Il padre è fuori per lavoro e quando non sta lavorando è in compagnia della moglie.
Grace vive da sola, è solitaria come i lupi, e la loro presenza in qualche modo la fa sentire a casa.

L'incontro tra Grace e Sam avviene una notte di caccia.
La convinzione che i lupi siano pericolosi e che bisogna abbatterli organizza la battuta.
Grace corre disperata nel bosco, mentre i cacciatori continuano a sparare.
L'agente Koeng la costringe ad allontanarsi e lei "sente" che il suo lupo è stato colpito.
Rientrando nella casa solitaria, oscura, però trova ad aspettarla sul portico un ragazzo ferito, completamente nudo, sanguinante.
Lei sa che è il suo lupo dagli occhi gialli.
Bisogna dire che Grace aveva cominciato a sperare irrazionalmente che Jack non fosse stato semplicemente ucciso, ma trasformato.
Una notte infatti la ragazza lo incrocia nel bosco insieme al branco ed gli occhi che la fissano sono proprio gli occhi di Jack.
Da lì la folle convinzione, il pensiero irrazionale che possano essere umani, e la discussione con Olivia, che le grida furiosa contro dicendole che lei è ossessionata, malata.
- PERCHE' SE QUESTA STORIA FOSSE VERA, IL TUO LUPO POTREBBE ESSERE UMANO...MA NON LO E'...LA TUA E' UN'OSSESSIONE MALATA.
Ma ora Grace vede il giovane ai suoi piedi, dissanguandosi sul suo pavimento.
E ache qui la Stiefvater utilizza uno stile che mi convince fortemente.
La scena è cupa, drammatica, assolutamente nera, con la striscia di sangue che si disegna sul pavimento, mentre lei lo trascina dentro.
Sangue ovunque, su Sam, sul pavimento, sul panno con cui lei tampona la ferita.
Ma niente da fare...
Sam...il suo lupo... sta morendo.
E quindi la folle corsa in ospedale con la macchina del padre.
In ospedale segue un'altra scena che ho semplicemente adorato.
E' il primo momento in cui i due interagiscono da esseri umani, che possono comunicare a parole.
Grace è emozionata, spaventata, atterrita per tutte le emozioni vissute quella notte.
Una ragazzina di soli sedicianni seduta accanto al letto di uno di diciassette che gli infermieri sospettano abbia provato a suicidarsi.
Grace non capisce e chiede spiegazioni.Loro indicano i polsi del ragazzo, le cicatrici profonde che gli segnano la pelle.Terribili.Sam si sveglia e non la riconosce. E' il suo odore che gli dirà chi è.
E poi quella storia, angosciante, da togliere il fiato.
E' uno dei romanzi "per ragazzi" più cupi che ho letto fino a questo momento.
La spiegazione delle sue cicatrici è fatta in poche battute ed è assolutamente straziante al punto da far svenire Grace.
Il mondo degli adulti sembra più feroce di quello dei lupi, povero Sam!!!
 Il freddo ed il caldo a cui fanno riferimento continuo i capitoli del libro scendiscono tutta la storia.
Il gelo porta la trasformazione di Sam, lo priva della sua umanità a cui in questa fase si aggrappa disperato.
C'è qualcosa di malinconico e triste nel suo ricordo ell'estate, del calore.
Anche perchè scopriamo che questi potrebbero essere gli ultimi momenti ancora da essere umano prima di trasformarsi per sempre in lupo.
Sam segue Grace a casa di lei, consapevole che questa è forse l'ultima occasione.

Le scene toccanti in questo romanzo malinconico e dolce sicuramente sono tante. Tra quelle che mi hanno lasciato un'impronta sul cuore  c'è sicuramente quella della vasca, quando Sam e Grace, sorpresi dal freddo nel bel mezzo del bosco, corrono disperati verso la casa di Beck per trovare rifugio ed impedire la trasformazione. I brividi del titolo sono quelli di Sam, ma anche quelli che si trasmettono al lettore che assiste impotente allo smarrimento di Sam. Una delle cose più terribili per me è la violenza sui bambini e quella violenza fatta al piccolo Sam, dai suoi stessi genitori, diventa dolorosissima, sconvolgente con lui, ormai ragazzo, messo violentemente faccia a faccia al suo peggiore incubo. E la scena è scritta benissimo.
Sam si sta perdendo, ma non si capisce se i suoi brividi sono dovuti alla natura di lupo che prevale o al passato terribile che emerge.
Grace nella narrazione dal punto di vista di Sam si perde e si trasforma in un generico "LA RAGAZZA".
Comunque è una delle scene più commoventi che ho letto.
Bellissima e dolorissima.

 La casa di Beck.
E' il rifugio del branco, ma anche l'unico ambiente familiare che ha Sam. E' il posto dove ha avuto una vera famiglia, dopo l'orrore di quelle che la natura umana gli aveva dato.
Grace cerca tracce di lui negli angoli della casa, nelle foto che ritraggono dei giovani che ora sono del tutto dei lupi.
Tra di loro pesa quella consapevolezza, mai espressa a voce alta, che anche Sam finirà per perdersi completamente e che quello che stanno vivendo non durerà.
La ragazza dai lunghi capelli biondo platino, Shelby è quella che attira di più l'attenzione di Grace, anche perchè ricorda il lupo bianco che la fissava con odio.
E sa di chi si tratta e perchè.

 Un'altra cosa che mi piace molto è il modo in cui Sam esprima le sue emozioni relazionandosi alla musica, al ritmo delle parole.
Il potere dell'espressione per lui si raggiunde nel fascino della parola, nella sua articolazione vocale e nella sua esaltazione suprema che è la poesia e la musica.
Essendo ridotto ad un animale per parte del anno, costretto quindi ad esprimersi in un linguaggio visivo più che sonoro, Sam è affascinato dalle possibilità che il linguaggio verbale ha.
Maggie Stiefvater esalta tutte le potenzialità che attirano uno scrittore in questo particolare assolutamente interessante.


Altro personaggio cardine della storia è sicuramente quello di Isabel, la sorella di Jack, agli antipodi di Grace e Sam. Se non fosse per la storia dei lupi che hanno ucciso suo fratello, Isabel navigherebbe nel suo bel mondo dorato senza avvicinarsi mai alla realtà, perdendo però la possibilità di crescere e maturare.  Basti pensare al primo incontro tra Sam ed Isabel. Due mondi diversi, due pianeti di galassie lontane.
Lui è istinto, tenerezza, natura, dolcezza.
Lei è moda, rudezza, denaro.

Ogni personaggio viene approfondito e ci regala momenti di poesia e riflessione. SHIVER è un romanzo particolare, diverso dagli altri, forse grazie anche ad una capacità di scrittura che non è dono di tutti. Leggere questo volume è un'esperienza emozionante e coinvolgente, come poche volte capita con la letteratura di questo genere.


 CITAZIONI DAL LIBRO

Non c'era sole; non c'era luce.
Stavo morendo. Non riuscivo a ricordare com'era fatto il cielo.
Ma non morii.
Ero persa in un mare di ghiaccio, e poi rinacqui in un mondo caldo.
Ricordo questo: i suoi occhi gialli.
Credevo che non li avrei più rivisti.



 Non ero un lupo, eppure non ero ancora Sam.
Ero un grembo gocciolante rigonfio della promessa di pensieri coscienti: il bosco freddo che mi ero lasciato alle spalle, la ragazza sull'altalena fatta con un copertone, il suono delle dita su corde di metallo. Il futuro e il passato, mischiati, neve e poi estate e poi di nuovo neve.
La tela multicolore di un ragno distrutta, infranta nel ghiaccio, immensamente triste.
«Sam» disse la ragazza. «Sam.»
Era passato presente futuro. Volevo rispondere, ma ero in mille pezzi.



Sam: Qualsiasi cosa sia, resisterà fino a domani. E se non resiste, si vede che non ne valeva la pena. Dormi.
 
ANCORA E ANCORA,
SEBBENE CONOSCIAMO IL LINGUAGGIO DELL'AMORE E IL SUO PICCOLO SEGRETO,
CON I NOMI AFFLITTI E L'ABISSO SPAVENTOSAMENTE SILENZIOSO
NEL QUALE GLI ALTRI TROVANO FINE;
ANCORA E ANCORA
NOI DUE CAMMINIAMO INSIEME SOTTO GLI ALBERI ANTICHI,
CI SDRAIAMO ANCORA ED ANCORA
IN MEZZO AI FIORI,
FACCIA A FACCIA COL CIELO.

QUESTO E' RILKE. VORREI AVERLO SCRITTO IO PER TE.
 


 DI TE MI SONO INNAMORATO D'ESTATE,
DOLCE RAGAZZA D'ESTATE
SEI FATTA D'ESTATE
DOLCE RAGAZZA D'ESTATE
QUANTO VORREI PASSARE UN INVERNO CON TE
DOLCE RAGAZZA D'ESTATE
MA NON HO MAI CALDO ABBASTANZA
PER LA MIA DOLCE RAGAZZA D'ESTATE
E' ESTATE QUANDO SORRIDI
IO RIDO COME UN BAMBINO
E' ESTATE NELLA NOSTRA VITA;
E LA TENIAMO STRETTA PER UN ISTANTE.
RACCOGLI IL CALORE, LA BREZZA DELL'ESTATE
NELLA CONCHIGLIA DELLA TUA MANO.
GIOIREI DI QUEST'ESTATE
SE FOSSE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO

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