sabato 18 gennaio 2014

AMOR GITANO (Messico 1999)






Siamo in un lontano passato, in un posto imprecisato del vecchio Continente. Sulle Rive del Mar Nero, nel cuore della medievale Europa,  sorge la ridente Villa Florencia, dove si sono accampati, dopo anni di vagabondaggio un gruppo di zingari.  Il signorotto del paese, Rodolfo, Conte di Farnesio (Alejandro Camacho), interrompe un banchetto di nozze di alcuni umili contadini rivendicando il "diritto della prima notte" della sposa, come previsto dalle legge feudali. La violenza viene impedita per l'intervento di un gitano, Renzo (Mauricio Islas). Tra i due si stabilità subito un astio che per il giovane avrà drammatiche conseguenze, soprattutto quando si contrapporrà al Conte per amore della bella Adriana  de Astolfi (Mariana Seoane).

Condattano ingiustamente ai lavori forzati sull'Isola dei Dannati, Renzo dovrà lottare per sopravvivere. Adriana, con la falsa identità di Luna, lo seguirà e tra i due sboccerà un amore appassionato, fino a quando Farnesio non interverrà separandoli nuovamente.  Intanto Renzo conosce sull'isola Pedro Minelli (Manuel Ojeda), a sua volta detenuto sull'isola ingiustamente. I due diventano amici e riescono a fuggire dalla loro prigione.  Una volta liberi, Pedro confessa a Renzo di essere il Conte di Minelli e di cercare vendetta contro Astrid de Marnier (Maya Mishalska), la donna che lo ha rovinato. Utilizzando il denaro del Conte e facendosi passare per suo figlio, Renzo si presenterà alla corte di Farnese per vendicare l'amico e per riconquistare il cuore di Adriana, ora sposa di Rodolfo.

Questa è a grandi linee la trama di AMOR GITANO, telenovela del 1999, che presentando una scenografia quanto mai gotica di castelli ed oscure caverne, ma anche palazzi sontuosi e pericolose foreste, si offre al telespettatore con tutta l'ingenuità ed approssimazione di un classico romanzo nero. Difficile trovare una certezza storica in questo racconto, che non ha assolutamente pretese di questo tipo. E' più una favola  variopinta e affascinante di un'epoca magica, mai esistita, che si guarda con lo scopo di evadere lontani, senza pretese di verosimiglianza.

E' un prodotto che ricordo con un pizzico di delusione, perchè avevo molte aspettative, anche per il buon inizio, ma con il proseguire dalle vicende, evidenti errori di scrittura  ed ingenuità a tratti eccessive guastano il risultato finale. Ci sono degli elementi oggettivamente bellissimi come la fotografia, le scenografie e le location, la sigla quanto mai adatta al contesto, ma se è molto curata in alcuni dettagli si perde miseramente in altri.

La storia poteva sembrare carina: il mondo variopinto dei gitani si intreccia con una sfarzosa corte medievale. Il personaggio di Renzo il gitano è molto carismatico e Mauricio Islas lo rende al meglio con una recitazione per niente immatura, malgrado la giovane età. C'è un ottimo cast, con un Alejandro Camacho che spicca nel ruolo del cattivo di turno e Raquel Olmedo che da vita alla madre adottiva di Renzo con una interpretazione intensa.

Il problema credo che nasca dalla scelta di un'attrice nel ruolo di protagonista ancora abbastanza inesperta e visivamente troppo moderna per il ruolo.
A questo chiari errori di sceneggiatura che prolungano fino all'inverosimile l'ostinazione del protagonista nei confronti di lei, per poi risolvere il tutto in un'ultima puntata finale.
C'erano le premesse per avere sicuramente un prodotto di migliore qualità.

VOTO: 5/10

FOTO DELLA TELENOVELA

IL CONTE DI MINELLI

LUNA

LUNA E RENZO

ADRIANA DE ASTOLFI

PIETRO VENDETTA





LA SIGLA



La luna esta desvelada, porque no me quieres nada
Me mira desesperada y me pregunta donde te has metido
Donde tu te has ido, con quien gastas tus besos de amor.

La luna ya se ha menguao, de tanto que te he llorao
Con nuves ya se ha tapao, para no ver eso celos malditos
Que me arman un grito de saber que en los brasos de otro me mata el dolor.

Luna llena luna buena, que te desvelas cuando miras
La tristesa que me deja el veneno de su adios
Porque no le importa no le importa, que me haya hecho un desgraciao
Que se ha olvidado, que se ha burlao, que no sabe que hay un asunto
Mas serio y sagrao, que el dolor de un gitano.

La luna esta desvelada, porque no me quieres nada
Me mira desesperada y me pregunta donde te has metido
Donde tu te has ido, con quien gastas tus besos de amor.

La luna ya se ha menguao, de tanto que yo he llorao
Con nuves ya se ha tapao, para no ver esos celos malditos
Que me arman un grito de saber que en los brasos de otro me mata el dolor.

Lune llena luna buena, que te desvelas cuando miras
La tristesa que me deja el veneno de su adios
Porque no le importa, no le importa, que me haya hecho un desgraciao
Que se ha olvidao, que se ha burlao, que no sabe que no hay un asunto
Mas serio y sagrao, que el amor de un gitano.

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