lunedì 6 gennaio 2014

BEN HUR (2010)

Ieri sera, alla ricerca di qualcosa da vedere in tv, mi sono imbattuta in questa serie televisiva del 2010 che ripropone una storia classica ed ormai parte del nostro immaginario. Ammetto di aver visto il film del 1959 decine di volte e di ricordare l'epicità di alcune scene di massa che fanno parte ormai della storia del cinema mondiale. Ignoravo l'esistenza di questa coproduzione Britannica, Canadese, Spagnola e Tedesca che fa conoscere ai più giovani il romanzo di Lew Wallace.

Sono sempre interessata agli esperimenti, alle innovazioni, e non mi chiudo a riccio quasi mai, anche se spesso i risultati non sono dei migliori. Eppure ieri sera sono rimasta sorpresa da questo prodotto che in qualche modo mi ha restituito una storia a cui ero affezionata vestendola di un abito nuovo. Certo il BEN HUR con Charlton Heston ha una maestosità epica che non può essere superata, ma la serie televisiva si presenta intensa e dinamica. Nel ruolo del protagonista ritrovo Joseph Morgan, attore di telefilmica fama prima del successo del piccolo schermo. A lui viene dato il compito di interpretare Judah Ben-Hur, un nobile ebreo legato da una sincera e fanciullesca amicizia a Messala (Stephen Campbell Moore), figlio bastardo del senatore romano Agrippa. La loro amicizia, il tradimento e le vicessitudini varie che attraversano i due sono il nodo cardine delle vicende. 

Messala viene richiamato a Roma da Agrippa per ricoprire il ruolo che il padre gli ha destinato ed i due ragazzi si separano. Anni dopo, di ritorno a Gerusalemme, Judah e Messala si rivedono, ma l'amico di un tempo è in qualche modo mutato ed il desiderio di riuscire a conquistare il consenso del padre induce il romano a dubitare anche della sincera amicizia di Judah e della sua famiglia. In seguito ad un incidente (una tegola che cade durante un corteo per celebrare Ponzio Pilato), Judah viene arrestato su segnalazione dello stesso Messala. Per intervento di quest'ultimo, la pena alla crocifissione è commutata in galera a vita, mentre vengono condannati anche la madre, la sorella Tirzah (Kristin Kreuk) ed il vecchio padre di Esther, la sua promessa sposa. Per Judah inizia il calvario, e significativa è la scena in cui trascinato in catene viene soccorso da un predicatore, Gesù di Nazareth, che rincontrerà anni più tardi mentre viene trascinato sul Golgota.

Dopo anni in mezzo al mare, trasformato solo in un numero, il numero 41, il destino di Judah subirà un cambiamento improvviso grazie al capitano Romano Quinto Arrius, a cui salverà la vita e che lo porterà a Roma prima come suo schiavo e poi come figlio. Judah, convinto della morte della sua famiglia, desideroso di vendicarsi di Messala, ritornerà a Gerusalemme con lo scopo di restituire il male fatto, ma imparerà che solo il perdono rende liberi.

Credevo di non riuscire a seguire le due puntate trasmesse da LA 7 tutte di seguito, ma la storia è di quelle che conquistano, gli attori principali offrivano una prova sincera ed intensa e il tempo è passato senza che me ne rendessi conto. Toccanti varie scene come la condanna di Judah Ben-Hur alla galera con il tradimento dell'amico Messala, il ritorno di Judah nella casa paterna, ormai abbandonata, la cena che lo svela agli occhi di Messala, che lotta continuamente tra sentimenti contrastanti, l'addio della meretrice Atena a Messala, con quel momento di esitazione che la induce a scegliere la vita rispetto alla morte, il ritrovamento da parte di Judah della sua famiglia ancora viva e l'incontro di Judah con Gesù sulla strada del Golgota.

Prodotto decisamente interessante. Strano che non lo abbiano acquistato reti più famose e con maggiori disponibilità. Comunque sono felice di averlo visto.

IMMAGINI TRATTE DALLA SERIE TV










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