giovedì 9 gennaio 2014

IL PRINCIPE SERPENTE di Elizabeth Hoyt (SERIE I PRINCIPI VOL III)

Simon Iddesleigh, protagonista de IL PRINCIPE SERPENTE, è il personaggio più frivolo e dandy nel quale ci si poteva imbattere, anche se il suo atteggiamento scanzonato, le sue battute pronte, nascondono in realtà una profonda malinconia.

Lucinda Craddock-Hayes trova nella radura il corpo di un uomo che lei pensa sia morto e che si rivela essere il nostro conosciuto visconte, sfuggito ad un agguato.La protagonista sembra quanto mai saggia ed assennata, con un vero talento per il disegno, che studia attenta l'uomo che cerca sempre di rispondere con battute divertenti a questioni serie che lei solleva. Lui si sente attratto dalla ragazza, ma allo stesso tempo cerca di mettere una certa distanza tra di loro perchè la reputa pericolosa. Intanto i suoi nemici tramano nell'ombra.

La psicologia dei personaggi è più articolata, come la tensione che pian piano si sviluppa tra i due protagonisti divisi da segreti ed impostazioni caratteriali. Inoltre Lucy si sente in qualche modo screditata dalla sua condizione di "provinciale", anche se è una donna acuta e pratica, quanto Simon è un dandy svagato e superficiale, almeno all'apparenza.
Il compito che in realtà l'uomo ha fatto suo, ovvero quello di vendicare la morte del fratello Ethan, lo induce in qualche modo a sentirsi indegno di una donna pura e nobile come Lucy e da questo il suo tentativo di sfuggirle continuamente.
Lui la chiama il suo angelo ed in qualche modo la identifica con Angelica, la protagonista del racconto IL PRINCIPE SERPENTE che di tanto in tanto prosegue.
Lui invece si sente il serpente indegno ed incapacitato ad essere salvato neanche da una creatura angelica come Lucy.
Difronte poi alla consapevolezza che non solo il suo desiderio rappresenta un pericolo per la figlia del capitano, ma anche i suoi nemici che gli tendono un nuovo agguato nel quale Lucy rischia in prima persona, Simon decide di fuggire e di ritornare in città dove ritroviamo IL PRINCIPE CORVO ed il PRINCIPE LEOPARDO, ovvero Edward e Harry, ormai felicemente sposati, ma non per questo privi delle loro personalità.
Divertente la scena del club dove Edward infastidito cerca di ordinare un caffè, ignorato per la sua aria da losco ceffo, mentre Harry, il plebeo (come lo definisce Simon), finisce per ottenerlo ad un semplice cenno.
I dialoghi sono un altro elemento assolutamente di primo piano in questo racconto, basti pensare alle converazioni acute che Simon intavola con il terribile capitano e che si conducono quasi a punta di spada.
La discussione sull'indecenza di Simon a proposito dell'uso delle parole "rigido" ed "estasi" è da annotare negli annali per il modo brillante con cui mette a tacere Eustace, l'aspirante fidanzato di Lucy.
Mi è piaciuta molto anche la converzasione/scontro nel salotto dove Lucy sta disegnando e viene sorpresa dal Visconte. I due finiscono per litigare perchè la ragazza si sente in qualche modo disprezzata per una sua condizione di campagnola.

Simon è un personaggio pieno di sfumature ed estremamente profondo.
Pur  intenzionato a mettere mille miglia di distanza tra lui e Lucy, alla fine cade in tentazione e ritorna sui suoi passi per regalarci una dichiarazione e una proposta di matrimonio particolarmente intense e da ricordare.
Gettato ai suoi piedi, comincia a parlare a raffica senza dire la fatidica domanda, ma facendole capire che lui è un uomo che può offrirle molto da punto di vista materiale. E' come se credesse di non avere altro, visto che è ossessionato dal desiderio di vendetta al quale non vuole rinunciare.
Ma a Lucy non importa perchè sembra vedere molto più in profondità di Simon e così gli risparmia il difficile compito di formulare la domanda e accetta con slancio.
Ma una volta a Londra, presi dai preparativi per le nozze, Simon continua ad inseguire i suoi fantasmi con un terribile duello all'alba che priva della vita uno dei suoi nemici, ma che lascia la sua anima ancora più sfreggiata.
Quello che mi colpisce è il modo in cui l'autrice riesce a farci percepire l'ombra oscura che grava sul cuore del nostro eroe. Simon insegue la vendetta, ma sembra consapevole che non c'è niente di onorevole in questo. Non vuole giustizia, ma solo vendicare il sangue del fratello morto in una congiura infame.
Ogni nemico che cade lo trascina sempre di più nel baratro, sporcando le sue mani di sangue.
La scena di lui che ritorna ferito e incontra Lucy, ignara di tutto, è significativa.
Lui di solito cerca di non toccarla neanche, consapevole che non riuscirà a fermarsi una volta iniziato, ma questa mattina, sconvolto e privo di controllo, cede ai suoi impulsi, per poi essere fermato dal sopraggiungere di Rosalind, la moglie di Ethan.
Quella macchia di sangue sul corpetto di lei è come una striscia di violenza, come se fosse in qualche modo riuscito ad imbrattare le ali del suo angelo.

 Lui si sente sempre indegno di lei, vive ossessionato dall'idea che possa perderla e bellissimo è il momento in cui si sposano, perchè lui ascolta le parole del prete come una vera e propria benedizione, come se potessero dargli un po' di pace e di serenità perchè lei sarà vincolata a lui per sempre.
Non avevo mai letto un romanzo in cui ci facevano sentire le emozioni ed i timori dello sposo più che di lei.
Ovviamente bellissima anche la prima notte di nozze!
 Ho trovato ironica la scena del teatro, dove lui guarda Amleto con astio e si dice che è proprio un'opera che a lui non piace...Le indecisioni di quel principe danese sulla vendetta lo innervosiscono. Lui pensa che dovrebbe uccidere il Re senza pietà, ma la verità è che nelle esitazioni morali di Amleto si rispecchiano tutte le incertezze di Iddesleigh, che si sente sempre più trascinato nel vortice, sprofondato nel fango e nel sangue ad ogni altro uomo che uccide.
Ed arriva l'altro duello, quello a cui assiste una disperata Lucy, che scopre quel lato oscuro di Simon che lui ha cercato in tutti i modi di tenere nascosto al suo angelo.
Mi piace anche il fatto che Lucy cerchi di capire l'uomo che ha sposato, ma non lo abbandona mai. Lei vuole salvarlo ed è comprensiva anche la sua reazione difronte alla fine del PRINCIPE SERPENTE di cui le ha raccontato Simon.
Ma adesso è spuntato un nuovo assassino nel completto contro Ethan. Simon pensava di aver finito la sua vendetta, invece scopre che c'è un quinto uomo, l'ultimo, ad aver infangato il fratello ed averlo trascinato nel baratro..

 La storia continua intensa fino alla fine, con Simon che cerca la morte, annullato dall'abbandondo di Lucy, ma alla fine si riprende e diventa consapevole che Lucy vale più della vendetta.
Oggettivamente il duello finale con Christian, il ragazzo che lo ha seguito durante tutti i duelli, che è stato il suo padrino, che lo ammira e gli vuole bene ma che vuole disperatamente salvare la vita del padre, è molto emozionante.
Pur sapendo che questo è un romanzo rosa e quindi il lieto fine è d'obbligo, mi ha tenuto in trepidazione fino alla fine.
Lo consiglio vivamente. IL PRINCIPE SERPENTE è il più bello dei tre e la scrittura della Hoyt è appassionante
COPERTINA FRANCESE



FRASI TRATTE DAL ROMANZO Il Principe Serpente:

 
L'uomo che giaceva morto ai piedi di Lucinda Craddock-Hayes sembracva un dio caduto. Il Dio Apollo o, più probabilmente, Marte la causa delle guerre, aveva preso forma umana ed era caduto dal cielo perchè lo potesse incontrare una fanciulla sul suo cammino verso casa.
Anche se, chiaramente, gli dei non sanguinano.


Incluso un angelo poteva essere tentato.


SIMON - Le chicchiere, come al solito, si ingegnano per esagerare le cose. Sei venuto per assistere al mio funerale o ti trovavi a passare?

SIMON - Impugno l'utilizzo della parola "COLORE" per riferirsi al grigio e mi permetto di suggerire che il GRIGIO non è un colore, ma una mancanza di colore.

Con quella donna, se avesse ceduto alla tentazione, avrebbe distrutto qualcosa di onorato e buono. Qualcosa che non aveva mai incontrato in nessuno in questo mondo miserabile. E non si reputava capace di sopravvivere ad una tale devastazione.

PATRICIA - E' il parroco. Si suppone che debba annoiare tutto il mondo parlando della maledetta chiesa!!!

Aveva bisogno di lei in una maniera elementare, perchè potesse riaffermare e mantenere la sua umanità, incluso quando faceva riferimento alla parte più animale di lui. Aveva bisogno di Lucy perchè lo faceva rimanere lucido.

SIMON: Dovrebbe andarsene, uscire da quella porta e continuare a camminare fino ad aver messo cento miglia tra di noi, o forse un oceano intero. Anche se non so se questo basterebbe!



Sarebbe stato molto più facile decidere se lui fosse stato solo un uomo che uccide, un uomo crudele e sconsiderato. Ma non lo era. Era uno zio amorevole, un uomo che coltivava rose, solo in una cattedrale di cristallo. Un uomo che si comportava come se avesse bisogno di lei e che le aveva fatto promettere che non lo avrebbe mai abbandonato.



SIMON: Sono il duca della stupidità - le sussurrò all'orecchio - il Re della farsa, l'imperatore della vacuità.

La morte lo aveva messo in compagnia dei condannati ed erano stati recisi tutti i lacci che lo tenevano unito all'umanità.

SIMON - Hanno fatto qualcosa di più che ucciderlo, Lucy. Hanno ucciso il suo cognome, il suo nome, hanno ucciso la reputazione di Rosalind. Hanno ucciso le speranze di Bolsillo di fare un giorno un buon matrimonio, sebbene al momento sia solo una bambina e non lo sappia.

IL CAPITANO - Le persone commettono errori. Gli ideali no. Credo che questa sia la prima lezione che devi imparare dal matrimonio.


SIMON - Sei quanto di più vicino possa essere al cielo in questa terra o nell'altra vita!



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