domenica 22 marzo 2015

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO (Stati Uniti 2015)


Ammettiamolo pure candidamente: CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO era tra i film più attesi di questo inizio anno cinematografico, se non di tutta la stagione. Il libro ha fatto parlare di sé ampiamente, è stato letto anche da persone che di solito sono restie anche a sfogliare un fumetto; il marketing è stato incalzante.


La mia era una velata curiosità, avendo letto tutti e tre i volumi della saga CINQUANTA SFUMATURE, e non essendomi dispiaciuti completamente. Quello che mi aveva colpito della storia, aldilà dello sfondo erotico che dopo tre tomi decisamente annoia, era la componente romantica, indubbiamente presente. Quando una cosa ha successo, tutti ne parlano e sulla scia cercano di vivere di luce riflessa, criticando per farsi notare, esprimendo i propri dubbi, o osannando. Ne ho sentite di cotte e di crude su questo film, ma fondamentalmente è stato interessante vedere la reazione di molti uomini difronte ad un universo femminile che sembravano quasi ignorare. Non parlo tanto del sadomaso, ma dell'attrazione che le donne hanno per certi temi.


La storia di Grey e di Anastacia Steele è quella tipica di un romance: lui ricchissimo, bellissimo, capacissimo di fare qualsiasi cosa al punto che a 27 anni è già titolare di un'impresa multimilionaria, si muove in elicottero, vive in un attico che sfoggia lusso assoluto e ha in garage più macchine di quelle che possa guidare. Lei è la tipica ragazza fascinosa, ma non vistosa, bella, ma inconsapevole degli uomini che le sbavano dietro, tanto da aver aspettato lui per tutto questo tempo.


Il passato tormentato di Christian sveglia il suo lato da croce rossina e Anastacia pur iniziando la storia mossa da un'attrazione fisica che non ha eguali finisce per innamorarsi di lui, che a sua volta cambia piano piano perché lei è la persona giusta che stava aspettando. Di romance di questo tipo ce ne sono una tale infinità da non poterli contare. Tutta la letteratura femminile (dalla young adult all'erotic, passando per gli storici) è piena di questo plot usato e abusato. Eppure tutti si sono scandalizzati per questo film, come se mariti, fidanzati, amici non abbiano mai buttato un'occhiata allo scaffale in casa delle proprie compagne per vedere che cosa leggono.


Il film ha incassato tanto, ha suscitato molto interesse, ed io l'ho visto incuriosita. Il Christian Grey della mia immaginazione non si rispecchia minimamente in Jamie Dornan, che pur mi aveva molto convinto nel ruolo del Cacciatore/Sceriffo nella prima stagione di ONCE UPON A TIME. Qui invece, ingessato e poco sciolto, non rispecchia per niente il personaggio dei romanzi, anche se a suo discapito devo dire che è quasi impossibile incarnare la fantasia di una lettrice a cui viene descritto l'uomo che incarna la perfezione assoluta sotto molti punti di vista.


Dakota Johnson può anche andare bene, con la sua innegabile bellezza, ma allo stesso tempo discreta e sensuale. Non ci sono grandi cambiamenti rispetto al libro, anche se ovviamente quest'ultimo era più pieno di scene erotiche e decisamente più esplicito, ma onestamente da amante dei romance avevo salvato la storia, ma avrei dato una bella sforbiciata meritata a scene che si ripetevano all'infinito suscitando solo la mia noia. In questo il film ha dato un miglioramento, per quanto era possibile, anche se ovviamente alla fine si limita a presentarci l'avvicinamento di Anastacia ad un mondo, quello del sadomaso, che si concluderà con la fine della relazione tra i due.


Il film non mi appare un capolavoro, ma non penso fosse possibile farne qualcosa del genere, partendo da un libro che raggiunge la sufficienza, ma non può essere promosso a pieni voti. Mi incuriosisce il seguito, quando la storia diventa lievemente (ma proprio in maniera superficiale) più dinamica, con l'aggiunta di nuovi personaggi ed un po' di thriller, ma non so quanto ci toccherà aspettare. Nel complesso comunque visione fruibile.

VOTO: 6


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