domenica 21 giugno 2015

CITAZIONI DA "DESTINI INCROCIATI"

AN ECHO IN THE BONE


VOLUME XII



«Vorrei saperti sempre alle mie spalle, Sassenach», mi assicurò con voce solenne. «Sai già che cosa intendo fare, vero?» «Sì», risposi con un sospiro. «Di tanto in tanto ho la vaga speranza di sbagliarmi su di te... ma non è mai così.» A quelle parole si lasciò andare a un’aperta risata. «No, non sbagli mai», disse, d’accordo con me. «Ma sei ancora qui, aye?» Sollevò la fiaschetta per brindare a me, e prese un sorso di whisky. «È bello sapere che qualcuno sentirà la mia mancanza, quando me ne andrò.»


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Anni passati a nascondersi, a subire violenze, in prigione... Jamie Fraser non era una creatura politica, e conosceva meglio di tanti altri il costo reale della guerra, quale che fosse il suo scopo presunto. Ma, di tanto in tanto, Roger l’aveva visto massaggiarsi distrattamente i polsi, dove i segni delle catene erano sbiaditi da anni... Il ricordo, però, non se n’era andato. Vivi libero, o muori: era questo il motto di Jamie Fraser. E, per un istante, provò un desiderio che gli rose le ossa: il desiderio di essere là a combattere, al suo fianco.

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. «Una volta mi ha detto di essere un sanguinario. Che raramente aveva scelto di combattere, ma sapeva di essere nato per questo.»

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«‘Nessun uomo è un’isola che in se stessa si completa’», disse sommessamente Jamie, cogliendo quel pensiero che non avevo espressoli

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Fraser mi è stato descritto come un mercante di vini, un giacobita, un lealista, un traditore, una spia, un aristocratico, un agricoltore, un importatore... o un contrabbandiere, che dir si voglia. I termini sono intercambiabili tra loro. E sembra avere rapporti con una gran varietà di istituzioni, da un convento alla corte reale.

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«I cattolici non ammettono il divorzio», gli aveva detto una volta Bree. «Però crediamo nell’omicidio. Dopo, ci si può sempre confessare

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Provai una strana sensazione, quasi fossi uscita dal mio corpo, intrappolata tra passato e futuro: non riuscivo a vedere nulla, all’infuori del silenzio bianco e turbinante che mi circondava. Pure, ero più calma di quanto non mi succedesse da molti giorni, ormai. Avvertii il peso della mano di Jamie sulla mia testa, e quella preghiera sussurrata: Oh benedetto Michele del Dominio Rosso... Era la benedizione per i guerrieri che andavano in battaglia.

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Impossibile passare sopra all’ironia di un uomo che odiava il mare e le navi, e d’un tratto diventava il Capitano de facto di una lancia della marina. Del resto, per quanto detestasse le imbarcazioni, sapeva come portarle, più o meno, e aveva la capacità di mantenere la calma anche nel pieno del caos, oltre a possedere una naturale attitudine al comando.

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«Siete un disertore della marina inglese?» chiese la medesima voce dalla corvetta, apparentemente interessata. Jamie si voltò, lo sguardo sempre torvo. «No», rispose, secco. «Sono, e sono sempre stato, un uomo libero. »

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«Di’ a Jamie», continuavo a ripetere a Ian, avvolto dalla foschia. «Di’ a Jamie che l’amo.» «Apri gli occhi e dimmelo tu, Sassenach», disse una voce urgente e profonda, da un punto vicino a me


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