sabato 27 giugno 2015

IL PREZZO DELLA VITTORIA di Diana Gabaldon (La Saga di Jamie e Claire - Vol XIII)



La lettura dell'ultima parte di AN ECHO IN THE BONE mi ha lasciato con un senso di frustrazione ed irritazione che poche storie hanno suscitato in me e tutto dipende dal fatto che ho adorato questo secondo volume, dove sembra che la Gabaldon abbia concentrato tutti gli eventi, appena abbozzati nel pur buono DESTINI INCROCIATI e mi abbia lasciato sul più bello e questo lo posso perdonare solo perché avevo sul comodino già il seguito LEGAMI DI SANGUE. Non so come le fans abbiano potuto aspettare tanto tempo per sapere come la storia sarebbe andata avanti.


Mi chiedo fino a quando le intrepide avventure di Jamie e Claire riusciranno a conquistarmi in questo modo così avvincente e totale. Dopo la drammatica rivolta giacobita, non credevo che il nostro eroe potesse lasciarsi coinvolgere a pieno regime in una guerra come la rivoluzione americana, eppure eccoci con lui, imprigionati nel forte di Ticonderoga, insieme agli altri ribelli, mentre le truppe inglesi cercano di conquistarlo.


Claire, Jamie ed Ian riescono a fuggire insieme ad altri ribelli, mentre il Generale Simon Fraser, parente di Jamie, entra trionfante. L'eroismo, la tragicità della guerra e la precarietà della vita continuano anche con la terribile battaglia di Saratoga, dove Jamie finisce per emergere come al solito, regalandoci emozioni palpabili. Il suo inseguirsi e scontrarsi continuamente con William, il figlio amato e a cui ha dovuto rinunciare, costruiscono un ritmo avvincente che esplode nella mitica scena del cappello, dove il mio cuore si è stretto con quello dei nostri eroi, davanti alla rivelazione improvvisa di essere stato ad un soffio dall'uccidere il ragazzo.


Il ritorno in patria, dopo la sconfitta degli inglesi, non è meno emozionante. Ad Edimburgo Claire si imbatte in Percy Beauchamp, ex amante di Lord John, che le racconta una storia incredibile ed avvincente in cui starebbe cercando Claudel Rakoczy, ovvero il nostro Fergus, che altri non sarebbe che il nipote legittimo del Conte di Saint Germain, ed in quanto tale gli spetterebbero grandi possedimenti in America, utili alla causa della rivoluzione, sostenuta dalla Francia. La storia, sebbene alquanto affascinante, non convince Claire, e allo stesso tempo non trova appigli o soluzioni, diversamente da come è capitato con gli altri romanzi. Si tratta di uno di quei famosi fili lasciati in sospeso, che hanno accresciuto la mia frustrazione.


Intanto Jamie recupera il suo amato torchio tipografico ed i tre partono alla volta di Lallybroch, dove troviamo una situazione che non ci saremmo mai aspettati né augurati. Ian, il marito di Jenny e compagno d'armi di Jamie, sta morendo. A poco servono le conoscenze mediche di Claire e malgrado la rabbia di Jenny, la nostra eroina non riuscirà a salvarlo.


Il congedo di Ian da questo mondo è estremamente commovente, come il discorso di Jenny e Jamie dopo la sua scomparsa che si chiedono dove ora lui possa essere. Ho amato molto anche il momento in cui Claire, radunata tutta la famiglia, racconta la verità sulla sua natura e soprattutto avvisa Michael, il secondogenito di Jenny ed Ian, mercante destinato a prendere il posto di Jared nel suo commercio a Parigi, del destino di una nazione e di un paese nel giro di un decennio. Nella veste di Cassandra, Claire finisce per attirare un fascino ancora magico su di lei, che la rende estremamente speciale.


E se in questa parte ci congediamo commossi da un personaggio mite e solido come Ian, che abbiamo amato fin dalla sua prima comparsa in scena, ritroviamo anche l'odiata Loaghaire, di cui si scopre l'amante, risolvendo una situazione che aveva tenuto Jamie sotto ricatto per più di un decennio. Ma ahimé arriviamo ad un momento che non credevo ormai possibile, ovvero alla separazione della mitica coppia. E ovviamente non poteva che essere lei a dare l'imput al tutto.


Marsali ha scritto alla madre invocandola di chiedere a Claire un ritorno precipitoso a Philadelphia, dove la coppia si è trasferita, in quanto Henri-Christian è molto malato. Il bimbo soffre di apnea notturna, a causa delle tonsille ingrossate e solo lei potrebbe operarlo. Claire è decisa ad andare, anche se Ian sta morendo e sa che Jamie non potrebbe mai separarsi dalla sorella in un momento simile. I due si congedano e, malgrado non siano più dei ragazzini, ho provato lo stesso brivido che si prova alla separazione di Romeo e Giulietta il mattino dopo la loro notte di nozze.


L'impressione che un destino avverso gravi su di loro è accentuata dalla dimensione epica della guerra. Claire parte con Ian, desideroso di rivedere Rachel, la donna che ama e a cui ha affidato il mitico Rollo, ferito. I due si stabiliscono a Philadelphia, dove Claire viene accolta da Fergus e Marsali. Nella città, occupata dall'esercito inglese e dai lealisti, si respira un clima che mi ha ricordato l'indimenticabile VIA COL VENTO, con il ballo organizzato dai lealisti, con le truppe presenti in città, il fronte lontano, ma minaccioso.


Claire si muove in questo contesto facendo da spia per i ribelli, ma salvando anche la vita di Harry Grey, il nipote di Lord John, che vive in città in compagnia di William e di sua nipote Dottie. E' in questo contesto che giunge la terrificante notizia: l'Euterpe, la nave su cui Jamie si è imbarcato con Jenny, dopo la morte di Ian, è affondata durante una tempesta nell'oceano e nessuno si è salvato.


Come si fa a sopravvivere ad una notizia del genere? Claire ne è annientata e con lei anche John, che ha sempre amato Jamie, pur senza speranza, e proprio quando tutto sembra precipitare, l'uomo scopre delle attività sovversive di Claire e della minaccia rappresentata dal Capitano Richardson che ha intenzione di arrestarla. Propone quindi un matrimonio che dovrebbe darle protezione e sicurezza, ma a mio parere lo lega anche ad una donna che lo affascina, sia per il suo legame con la persona più importante della sua vita, che per la sua singolarità.


I due vivono alcuni mesi come coppia in questa Philadelphia tormentata e turbolenta, fino a quando l'arrivo, davvero improvviso ed inaspettato di Jamie, fa esplodere la situazione. L'uomo infatti non è morto, avendo perso la nave ed essendo stato costretto ad imbarcarsi su un altra, ma l'esercito britannico è in ritirata quando Jamie fa irruzione a casa di Lord John e qui William si ritrova faccia a faccia con chi è innegabilmente il suo padre biologico.


Intanto Arch Bug, che ha seguito come una spia per tutto il romanzo, i movimenti di Ian, capisce che il ragazzo ama Rachel e cerca di ucciderla per vendicarsi del torto subito. Il nipote di Jamie riuscirà a salvarla e a coronare il suo amore, ma tutti noi veniamo abbandonati in questa situazione trepidante, con William sconvolto e furioso per le bugie raccontategli dal padre, Claire speranzosa e meravigliata per la resurrezione di Jamie, questi turbato dalla rivelazione di John e io, povera lettrice, turbata ed infelice  più di tutti per non aver dato risposa ai miei quesiti.


Nel complesso la storia è stata davvero emozionante, anche se accellerata in alcuni punti. Mi sono completamente dimenticata di Roger e Brianna, che non ho trovato per niente interessanti, ma il fatto che qui la loro presenza fosse limitata, ha dato solo un tocco in più. Epico, emozionante e sempre coraggioso nelle sue scelte. Peccato per questo finale che davvero non posso premiare, perché troppo frettoloso ed aperto. Non so se la Gabaldon l'abbia fatto di proposito o doveva per forza consegnare all'editore, ma l'idea che il pubblico di lettrici abbia dovuto aspettare anni prima di leggere il continuo delle vicende mi costringe a non dargli il massimo dei voti. Per fortuna avevo sul mio comodino il continuo e non ho esitato a tuffarmi nelle vicende per capire come si andasse avanti.

VOTO: 9




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