domenica 5 luglio 2015

LEGAMI DI SANGUE di Diana Gabaldon (La Saga di Claire e Jamie - Vol XIV)



L'arrivo di LEGAMI DI SANGUE in libreria mi ha praticamente salvato, in quanto la lettura di IL PREZZO DELLA VITTORIA mi aveva letteralmente abbandonato sull'orlo della frustrazione. Le persone che odiano gli SPOILER mi auguro per il loro bene che non leggeranno questo mio articolo, ma io ho bisogno di sfogarmi e quindi darò libertà a tutti i miei pensieri.



Diana mi ha sedotto e abbandonato, tradito e riconquistato numerosissime volte durante questa lunga cavalcata nel diciottesimo secolo e nelle romantiche vite di Jamie Fraser e Claire Beauchamp, ma nell'ultimo libro è riuscita a condensare tutte le emozioni in uno e mi ha abbandonato sul più bello, ovvero quando un Jamie redivivo ricompare nelle esistenze di Claire, John e William stravolgendo completamente tutto.



Era impossibile dunque perdersi LEGAMI DI SANGUE, per poter vedere Jamie e Claire parlarsi dopo le nozze con Lord John e la rivelazione di lui fatta a Jamie. Nella prima parte praticamente li ho inseguiti con ansia, tutti gli eventi sembravano dividersi e rimandare l'incontro tra i due, ma allo stesso tempo il coinvolgimento del nostro eroe ancora una volta nelle vicende politiche, con l'incontro incredibile in una capanna con George Washington che lo nomina Generale e lo investe di un nuovo compito è stato quanto mai emozionante.


E se alla fine l'incontro ed il chiarimento tra i due è stato quanto mai appassionante, come a dimostrare che non centra niente l'età, quando lo spirito è tale e se ti innamori di una coppia come la loro quando sono poco più che ragazzini, li amerai per sempre, anche nel corso dei decenni, capaci di emozionarti come sempre.


Jamie e Claire partono per il fronte, in compagnia dell'inseparabile Ian. Le capacità mediche di Claire sono a disposizione dell'esercito continentale, ma non tutti la vedono di buon occhio, soprattutto gli altri medici. Eccezione è sicuramente Denny Hunter, il quacchero che avevamo già incontrato nel romanzo precedente. Lui è come al solito accompagnato dalla sorella Rachel e dalla sua fidanzata, Dottie, la cugina di William, che ha sfidato la volontà paterna scegliendo l'uomo che sposerà.


Tutta la parte della guerra che avanza e del fronte che si avvicina è emozionante e drammatica, come un rullare costante di tamburi in sottofondo che si avvicinano sempre di più. Gli eroi si perdono e si ritrovano in questo continuo inseguirsi con la morte che avanza e li sfiora, fino allo scontro nel meleto dove ancora una volta temiamo che qualcosa di irreparabile possa accadere.


John passa continuamente di mano, ritenuto ribelle, traditore, disertore. William segue l'esercito in compagnia di Jane e Fanny, che ha preso sotto la sua ala protettrice, ma è ancora così pieno di rabbia che fatichiamo ad amarlo, anche perché tutto il suo odio per Jamie (che noi praticamente conosciamo da quando aveva la sua età) ci appare assolutamente incomprensibile alla luce dei sacrifici che ha fatto per lui. Jamie domina in questa parte, con il timore che questa possa essere la morte definitiva, con Claire che cerca di dare una mano ai feriti, pensando e pregando il Signore che lui possa tornare.


E quando Jamie alla fine della battaglia, faticosamente riemerge, proprio quando lei pensa ce l'ha fatta, sarà proprio Claire ad essere colpita e a rischiare di andarsene, come Jamie mai aveva voluto anche solo immaginare. La crudeltà di interrompere il romanzo con una scena simile è tutta colpa dell'editoria italiana, in quando la Gabaldon continua la storia senza interruzione a questo punto ed ovviamente io la seguirò anche nella versione americana.


Commovente, epica e drammatica tutta la parte che riguarda il passato, ma non posso chiudere questo commento senza dimenticare una coppia che nel mio cuore è entrata, pur non sempre dominando. Brianna e Roger compaiono anche qui. Li avevamo lasciato con il piccolo Jem rapito da uno dei colleghi di Brianna. Roger e Mac si tuffano nel passato e noi seguiamo il nostro amato storico che in questo contesto ritorna emozionante ed intenso come non mi appariva più nel presente. Roger decide di recarsi a Lallybroch pensando di chiedere aiuto a Jenny e ai cugini della moglie, ma quasi subito notiamo qualcosa di strano nella Lallybroch che ha davanti agli occhi. Non ci sono i segni lasciati dagli inglesi dopo Cullendon e che sono rimasti nei secoli a testimonianza della violenza dei loro nemici. Qualcosa di strano è successo e quando davanti ai suoi occhi, e ai nostri compare Brian Fraser l'emozione è assoluta.


Questa famiglia è quella prima della violenza di Black Jack che spazzerà via definitivamente la loro serentià. Il giovane Jamie è ancora a Parigi, studiando, mentre Jenny è un'adolescente vivace che attira gli sguardi degli uomini. Roger prova un emozione assoluta, pensando che queste persone gentili avranno una vita completamente distrutta da lì a pochi anni. Black Jack è appena stato nominato comandante ed inviato da loro e l'incontro con lui riesce a trasmettere un'emozione profonda. Roger, con la consapevolezza del futuro, potrebbe evitare a tutti loro un immenso dolore, ma fino a che punto è giusto cambiare la storia? Senza Black Jack probabilmente Claire e Jamie non si sarebbero mai incontrati, Brianna non sarebbe mai nata e Jem non sarebbe venuto al mondo.


E se Roger è alle prese con questo dramma morale, Brianna difende con le unghie e con i denti il figlio, che non è mai tornato nel passato. In lei emerge l'anima da guerriero del padre, ma allo stesso tempo una lettera di Frank le indica la strada da seguire.



Emozionante tutti il volume, che riesce a donarci ancora palpiti e ragionamenti, senza perdersi in eccessive lungaggini. Non vedo l'ora di correre a leggere PRIGIONIERO DI NESSUNO.

VOTO: 10


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