martedì 26 aprile 2016

LA ESCLAVA BLANCA - LA MARCHESA DI BRACAMONTE (Cap. 56)


L'abbiamo incontrata in Spagna ormai mesi fa, quando Victoria, prigioniera del convento, cercava un modo per ritornare in patria e ritrovare la sua famiglia e l'antico amore, ovvero Miguel. Sembrava la figlia sventurata di una nobile famiglia che, dopo qualche sicuro scandalo, aveva cercato oltre confine la possibilità di un buon marito, addirittura in un paese ancora selvaggio come la Colombia.


Che la Marchesa di Bracamonte in realtà non fosse una santa educanda, lo avevamo subito percepito, ma durante il lungo viaggio che dall'Europa l'ha condotta in America abbiamo avuto modo di riconoscere in lei una familiarità con Adela che in qualche modo ce l'hanno fatta sembrare quasi la figlia mancata della rigida ed intollerante suocera della nostra eroina, proprio la giusta condanna per un uomo come Nicolás.


Ed eccola che, dopo mille peripezie, finalmente è arrivata a Santa Marta, dove è andata a bussare alla porta della Chiesa richiedendo l'aiuto del padre che l'aveva convocata con la sua lettera. La Marchesa vuole smascherare la giovane novizia che si è appropriata del suo destino, ignorando che tipo di marito sia Nicolás Parreño. Furente di rabbia e desiderio di vendetta, la donna viene placata dal prete che sa che molte altre questioni sono in ballo.


Mentre Victoria cerca di recitare il ruolo della moglie devota, sempre a fianco del marito che dichiara di amarla come non ha mai amato nessuna, intanto Adela si reca a Santa Marta per andare in chiesa e qui scopre il segreto della moglie di suo figlio, ovvero che la donna è solo una falsante che si è appropriata di un nome e di un titolo non suo. Ovviamente ignora il segreto più grande.


Adela riesce a convincere la Marchesa ad aspettare e non rendere pubblica la sua identità. La verità è che ci sarebbe uno scandalo destinato a compromettere Nicolás ed il suo nuovo progetto. Infatti rimasto senza schiavi e denaro, l'uomo ha pensato bene di darsi alla politica e sogna di diventare il Governatore di Santa Marta, privando il Generale Marquez del titolo.


Pur desiderando smascherare la donna che lei ha sempre odiato, Adela ha deciso di svelare tutto prima al figlio e di decidere con lui i passi da fare.


Nel frattempo Gabriel si dichiara ad un'addolorata Manuela e non capiamo se i suoi sentimenti siano davvero sinceri e profondi o forse anche mischiati con il senso di colpa per aver coinvolto nei suoi piani il povero Jesus. Bellissimo invece il personaggio di Isabelita che, capendo che Manuela ha più bisogno di lei di Gabriel, si fa da parte, pur avendo decisamente colpito il nuovo medico giunto in città grazie alle sue abilità pratiche.


Anni e anni di studio, rinchiusa nelle quattro pareti della sua stanza, ed una certa capacità pratica, fanno di questo personaggio privo di pregiudizi e dal grande cuore, un piccolo faro nel buio umano della famiglia Parreño. Speriamo che le diano un finale felice, anche perché perso Gabriel, di cui era sinceramente invaghita, spero che possa conquistare anche la gioia del cuore.


Intanto tra i boschi ormai Miguel è diventato un leader e quando il Generale Marquez arriva intenzionato a catturare i fuggiaschi e riportarli in paese, l'uomo viene sconfitto e fatto prigioniero. È il momento di dettare le proprie regole e le proprie leggi ad una società che li ha sfruttati ed utilizzati per arricchirsi, senza riconoscere loro il valore di tutto quello che hanno prodotto. Sembra quasi che con il suo discorso Miguel si presenti come un politico ed un leader.


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