domenica 2 ottobre 2016

UN'ESTATE DA RICORDARE di Mary Balogh

Era rimasta nella mia mente una storia da scoprire, dopo la lunga saga che Mary Balogh aveva dedicato all'aristocratica famiglia dei Bedwyn, e questo racconto era quello che svelava la nascita di un amore, quello tra l'esuberante Kit, conte di Ravensberg, e la bella Lauren, comparsa per infrangere il sogno d'amore di Freyja.

Prequel della saga, UN'ESTATE DA RICORDARE ci riporta a quasi un anno prima della fuga dell'arrogante Freyja a Bath dove si sarebbe imbattuta nel suo grande amore. Kit è a Londra da un po'. dopo essersi dimesso dall'esercito ed aver ereditato il titolo di conte, in seguito alla morte di Jerome. Quella che era la donna amata e che lo aveva rifiutato per sposare il fratello maggiore (matrimonio non realizzato) adesso sarebbe la persona adatta da fargli sposare, ma Kit è ben propenso a non accettare questo matrimonio.

Circondato da una pessima fama di dongiovanni e di avventuriero, il ragazzo vive una vita di piaceri e divertimenti quando giunge la notizia di dover ritornare a casa per festeggiare i 75 anni dell'amata nonna. Kit è pronto a tutto pur di evitare le nozze con Freyja e decide che troverà la donna adatta a diventare sua moglie, una vera signora, aristocratica e per bene, noiosa e scialba, ma perfetta per il ruolo. I suoi amici indicano la conquista più difficile, quasi come una sfida, ovvero Lauren Edgeworth, abbandonata sull'altare dal futuro sposo, ed oggetto di chiacchiere infinite.

Lauren è anche la lady di ghiaccio, rigida, composta, poco interessata alla vita mondana e al divertimenti, soffocata dai tentativi dei parenti di farle dimenticare Neville, l'amore di sempre, ormai felicemente sposato con Lily. Non potrebbero esistere due persone più lontane l'una dall'altra, eppure la scommessa di Kit in qualche modo li avvicina.

I modi scandalosi di Kit colpiscono Lauren e la sua corte serrata la inducono a chiedersi il vero scopo di quel corteggiamento. Alla fine Kit, incapace di conquistarla con l'atteggiamento solito usato con tutte le altre, le svelerà le vere ragioni del suo comportamento e Lauren, decisa a porre fine una volta per tutte ai tentativi dei parenti di controllare la sua vita, accetta di recitare la parte della fidanzata di Kit per un'estate, in modo da aiutarlo a tornare a casa e reinserirsi nel suo mondo.

Lei in cambio viverà un'estate libera dalle restrizioni, con avventura e passione, prima di rompere il fidanzamento, annullando qualsiasi possibilità di contrarre un buon matrimonio, decisa a costurirsi una vita di solitudine a Bath.

L'estate indimenticabile che Kit le regalerà aiuteranno entrambi a fare i conti con il passato, a scoprire se stessi e la propria anima, scoprendo un mondo completamente nuovo. Lungi dall'essere una creatura superficiale e vuota, Kit nasconde un mondo di sofferenza e sensi di colpa legati alla dura esperienza della guerra, mentre Lauren dovrà superare la sensazione di abbandono e solitudine che si porta dietro fin dall'infanzia.

La tenerezza del rapporto che nasce e cresce tra Lauren e Kit è sicuramente la parte più bella del racconto, ma innegabilmente il ripetersi dello stesso schema solito (molto utilizzato dalla Balogh anche nei sei romanzi successivi) dopo un po' comincia a stancare. Mi chiedo perché e come sia possibile che in una società ottocentesca come quella descritta, tutte queste eroine si concedano così facilmente senza pensare a quello che poi succederà, rifiutano decise la successiva richiesta di matrimonio, non rimangono incinte malgrado i timori iniziali e accettino le nozze solo ad una seconda richiesta.

La bellezza della situazione in un romanzo o due può anche essere accettata, ma in tutte le storie decisamente viene a noia. Carini i Bedwyn, che già dominano la scena con la loro pittoresca famiglia, anche se Freyja non è mai stata la mia preferita e sicuramente in questo romanzo non si guadagna neanche un briciolo della mia simpatia.

Lauren e Kit sono carini e la Balogh conosce il suo mestiere, riesce a mostrarci le anime dei personaggi, ma la sua debolezza (ovvero una certa ripetitività di situazioni) pericolosamente ritorna inficiando un lavoro che nel complesso resta carino.

voto: 6

FRASI TRATTE DAL ROMANZO

 Siamo diversi come il giorno e la notte."    "Eppure il giorno e la notte si incontrano all’alba e al tramonto " disse lui abbassando di nuovo la voce, socchiudendo gli occhi e avvicinando la testa alla sua. " E quando si fondono a volte regalano allo spettatore momenti più incantevoli di tutta la giornata. Il sorgere e il tramontare del sole possono essere ardenti e risvegliare passione e struggimento nello spettatore.

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Quieto desiderio: una contraddizione in termini.

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"Il mare no. " Fissò il lago, che a quell’ora del mattino era uno specchio che rifletteva i raggi del sole. " È così vasto, imprevedibile, incontrollabile, crudele. Nulla torna dal mare."

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Ma nei miei incubi vedo le facce degli uomini morti. No, non morti. Morenti. Le facce degli uomini che stanno morendo. Uomini comuni con madri e mogli e fidanzate che li aspettano a casa. Uomini con sogni e speranze e crucci e segreti. Uomini come me. Nei miei incubi peggiori l’uomo che sta morendo ha la faccia dell’uomo che vedo ogni giorno nello specchio.

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Amputai me stesso, vedete, in cambio dell'eroismo e della fama. Di me non rimane niente. " Rise piano. " Niente, a parte l’onore.

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