sabato 22 aprile 2017

IL FRUTTO PROIBITO di Anne Herries


Era da un po' che non leggevo un libro di ambientazione quattrocentesca. In qualche modo l'idea degli uomini in calzamaglia poco mi seduceva, anche se poi di racconti rinascimentali ne conosco diversi ed infondo la storia inglese (e non solo) presenta un certo fascino in qualsiasi momento storico.


Il caso ha voluto che IL FRUTTO PROIBITO arrivasse nella settimana in cui ho sbirciato il primo episodio di THE WHITE QUEEN, serie di qualche anno fa in cui, l'ambientazione è alquanto vicina nel tempo e la biondissima protagonista, Elizabeth Woodville, vedova Grey, mi ricordava moltissimo Lady Melissa Whitbread. A parte delle somiglianze estetiche e di ambientazione, i caratteri sono quanto mai lontani.


Anne Herries racconta in IL FRUTTO PROIBITO la storia di un amore sbocciato sinceramente ed impetuosamente fuori dalle scene, in quanto l'incontro tra i due protagonisti, che apre la storia, è segnato subito dal conflitto. Robert di Melford è il figlio di un ricco signore, ma ben lontano dall'aristocratica famiglia dei Whitbread. Melissa e Robert si amano, ma il terribile padre di lei ordina alla ragazza di troncare ogni rapporto con l'uomo, minacciandola di eliminarlo, grazie all'appoggio del fratellastro bastardo di lei, che racchiude ovviamente il male assoluto.


Robert non riesce a credere al tono freddo e scostante con cui Melissa rompe la loro relazione e quando poco dopo viene aggredito da alcuni scagnozzi e dal fratello di lei, questi lo sfigura e lo lascia in fin di vita. A salvarlo interverrà Owain, un vecchio uomo di fiducia della ragazza, che nasconde un oscuro segreto nel suo passato. Mentre la ragazza lotta contro la volontà di un padre che non l'ha mai amata e che vorrebbe usarla per stringere alleanze, Robert, ripresosi dall'aggressione, da una svolta alla sua vita, unendosi agli uomini di Enrico VII, che rivendica il trono di Inghilterra contro l'oscuro usurpatore Riccardo III.


Il problema della storia nasce dalla rapidità degli eventi, in quanto dalla ferita quasi mortale al ritorno trionfante in patria passano solo pochi mesi e tutto appare piuttosto forzato. Nel frattempo Enrico trionfa e con lui i suoi fedelissimi, ovvero anche Robert di Melford. La ruota del destino ha fatto un giro vorticoso e Enrico VII ordina a Robert di conquistare il castello di Whitbread, seguace di Riccardo, e Leominster, il promesso sposo di Melissa.


Il ritorno di Robert nella vita di Melissa è velato di amarezza e sospetti, in quanto la ragazza ancora lo ama, ma lui sembra accecato dal risentimento e dalla rabbia, anche se non è immune alla sua bellezza che rischia di farlo perdere ancora.


La storia è interessante e ben articolata (ad eccezione di qualche perplessità), ma quello che ho poco gradito è lo stile dell'autrice che in alcuni punti appare piuttosto affrettata, frutto di un taglio o di una sua incapacità di raccontare. Un esempio per tutti è la descrizione dell'aggressione di Robert che viene presentata agli occhi dei lettori come una forma di riassunto affrettato, invece di esserci mostrato dall'autrice. Inoltre l'amore di Robert per Melissa è spesso veicolato o asservito agli occhi, in quanto tutto quello che sa dire della donna che il suo cuore ha amato e che segretamente ancora ama è che "è bellissima" e che bisogna vederla per capire. Onestamente ho trovato riduttivo e avvilente limitarsi a presentare l'amore solo come una forma di stupore adolescenziale difronte ad un bel corpo e ad un bel viso.


Peccato perché io sono un'amante delle storie; adoro quando le autrici riescono ad articolare qualcosa di più interessante del solito schema: "Lei incontra lui, si piacciono, c'è un ostacolo, lo superano e si sposano". Mi piacciono i racconti, dove l'amore entra predominante, ma che fa parte di un quadro molto più complesso e ricco. È probabile che leggerò ancora qualcosa della Herries se troverà un libro con una bella trama, ma al momento la mia valutazione è piuttosto fredda.

Nessun commento:

Posta un commento