domenica 17 settembre 2017

OUTLANDER - SURRENDER 3X2


Il secondo episodio della terza stagione, tratto dal romanzo VOYAGER di Diana Gabaldon, finisce per mantenere tutte le promesse e rispettare le aspettative di chi conosce già la storia e spero anche di quelli che si approcciano a questo racconto per la prima volta.


Il timore che la distanza tra i due protagonisti potesse in qualche modo nuocere alle vicende (cosa che spesso capita nei romance) viene smentito senza reticenze, come accade anche a chi legge questo volume con il cuore aperto, pronto a seguire una storia di due vite e di un grande amore, non limitato dalla distanza.


Se nella puntata precedente ci eravamo emozionati con il ritorno di Jamie a casa, dopo gli orrori di Culloden, questa seconda parte è incentrata soprattutto sul racconto degli anni immediatamente successivi, quando, braccato dalla legge, ancora a caccia dei pericolosi giacobiti che avevano fomentato la rivolta sfociata nel massacro di Culloden, Jamie si nasconde, con la complicità della sua famiglia, tra le foreste nei dintorni di Lallybroch, in una grotta dove i rapporti umani sono nulli e l'uomo si trasforma lentamente e pericolosamente in un'ombra abituata a scivolare nella notte.


Jenny e Ian sono a capo della numerosa nidiata di Fraser Murray e in questa piccola tribù è entrato a pieno titolo anche il piccolo Fergus, il ladruncolo salvato da Jamie nei postriboli di Parigi, durante il suo tentativo di fermare la follia di Carlo. Fergus è ancora il ragazzino irriverente e sfrontato che avevamo conosciuto, malgrado l'occhio vigile di Jenny.


I soldati puntualmente arrivano e arrestano Ian nella speranza che qualcuno di loro possa confessare dove si nasconde il criminale noto come "Berreto Bigio", dietro il cui nome si nasconderebbe il noto giacobita Jamie il Rosso. Nessuno parla, compatti nel tenere il segreto, e Jamie arriva saltuariamente per portare loro da mangiare e vedere come stanno.


L'uomo ironico, sorridente e avventuroso del passato è scomparso e al suo posto c'è una creatura solitaria e malinconica che fatica a parlare e a stringere rapporti con gli altri esseri umani. Quando il piccolo Fergus cerca di spronarlo a reagire, lui gli dice che ha smesso di lottare. Sarà proprio Fergus a far precipitare la situazione quando Jenny, dopo aver messo alla luce il piccolo Ian, viene interrogata da alcune giubbe rosse che sono arrivate attirate da uno sparo provocato da Fergus.


Vedere Jamie con un bambino tra le braccia, dopo aver rinunciato al suo, è sicuramente straziante e a nulla valgono i tentativi di Jenny di scuoterlo per indurlo a prendere in considerazione l'idea di farsi una famiglia. Lui non ha una vita da offrire e il suo cuore è già perduto per sempre.


Altro momento toccante è quello del ferimento di Fergus, ad opera delle giubbe rosse, che speravano di essere condotte da lui nel rifugio di Berretto Bigio. Il piccolo francese si diverte a prenderli in giro e la vendetta dei soldati, contro la sua lingua tagliente, è spietata. Solo il pronto intervento di Jamie, che aveva assistito impotente alla scena, gli salverà la vita.


L'orrore però è entrato in Jamie, come la consapevolezza che la vita condotta durante quei sei anni, non può essere più sostenuta, mettendo a rischio la vita di tutti i suoi cari, così matura la decisione di consegnarsi alle giubbe rosse, permettendo alla sorella di avere la ricompensa che permetterà agli abitanti di Lallybroch di affrontare un altro inverno.


La scena con Mary MacNab mi preoccupava in quanto sono una romantica ed odio vedere una coppia di innamorati divisi con altre persone, ma gli autori della serie seguono fedeli il romanzo della Gabaldon e la tenerezza di cui rivestono la scena, con Jamie che è diviso tra il desiderio di rimanere fedele a Claire anche dopo tutti quegli anni, e il disperato bisogno di un contatto umano prima di essere nuovamente messo in prigione, è girato con abilità e finisce per commuovere anche il cuore più geloso come il mio.


Intanto a Boston, seguendo una serie di flashback,  seguiamo il percorso di Claire dopo la nascita di Brianna. La nostra eroina è decisa ad andare avanti, grazie al suo carattere forte che ben conosciamo, ma il ricordo di Jamie è continuo e la notte la perseguita, tanto che lei decide di riavvicinarsi al marito, nella speranza che questo possa in qualche modo dare pace al suo cuore.


Frank è dolce con Bree, tollerante con Claire, ma la moglie, anche se si è riavvicinata a lui, sembra in qualche modo distante mille miglia. Nella scena in cui lei cerca di sedurlo, la presenza di una terza persona tra di loro appare così evidente che non viene minimamente l'idea di pensare ad un tradimento da parte di lei nei confronti di Jamie. È piuttosto Frank che si sente tradito, perché la moglie continua in qualche modo a vivere nel passato.


Claire è comunque decisa a fare qualcosa della propria esistenza, soprattutto quando si rende conto che essere madre e moglie non è più sufficiente per lei. Decide così di iscriversi all'università ed il suo primo giorno di corso, nel clima di astio e pregiudizio nei suoi confronti, incontrerà Joe Abernathy, l'altro studente emarginato, ovvero un uomo di colore a cui la legge permette di studiare per diventare medico, ma che la società ancora non approva. Sarà l'inizio di una bella amicizia destinata a durare tutta la vita.


E mentre vediamo Claire camminare per le strade di Boston, incrociando un uomo che suona una cornamusa, il suo cuore ancora si stringe e palpita per un passato che crede chiuso per sempre. 


Episodio pieno di momenti emozionanti, ben recitato, con la solita splendida fotografia e scritto benissimo. Sono riusciti a rimanere fedeli ad un romanzo che presentava le sue problematiche per essere riportato sul piccolo schermo, ma che sboccia invece esprimendo tutte le potenzialità visive di un tale strumento. Da innamorata dei libri della Gabaldon, mi viene di dire grazie per il rispetto e la passione che tutti gli autori, attori e produttori ci mettono nel realizzare questa storia. Si vede che la amano almeno quanto noi.


VOTO: 10

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